mercoledì 12 marzo 2008

A spasso per Barcellona con Gaudì


Libro: La chiave Gaudì (2007)

Autori: Estaban Martin & Andreu Carranza

Titolo originale: La clave Gaudì

Edizione: Sperling & Kupfer

Letto in poche ore

Trama: Barcellona. Il nonno di Marìa ha l'halzaimer e ha solo dei vaghi ricordi ma sa che deve rivelare il segreto alla nipote prima che sia troppo tardi. Ed è un segreto che ha dell'incredibile: Juan Givell da bambino ha vissuto con il grande architetto Antoni Gaudì, ha assistito alla sua morte e ha nascosto qualcosa di molto importante e lei, Marìa è l'eletta che dovrà scoprire cos'è e qual'è lo scopo di questo misterioso oggetto seguendo gli indizi che il nonno, prima di perdere la memoria ha preparato per lei. Ad aiutarla c'è Miguel, un matematico e valente spadaccino e i Moria, una confraternita più antica dei templari. Ma gli uomoni mensola sono in agguato e bisogna fare presto...

Commento: Nonno e nipote, monaci guerrieri, indovinelli sparsi nelle opere di un artista famoso e via elencando. Ricorda qualcosa? Sostanzialmente la versione catalana del codice Da Vinci. La prima cosa che mi ha colpita, oltre al fatto ovvio dell'aver copiato a piene mani dal libro di Brown è un'autocitazione. Quasi all'inizio, quanto la protagonista sale su un autobus inseguita da due loschi figuri vi trova un uomo che sta leggendo un libro: La chiave Gaudì. Una scopiazzatura, dicevo, ben riuscita anche se avendo letto l'originale (mio malgrado) non ci sono sorprese. Si sa già chi sarà ucciso, chi tradirà la fiducia, eccetera. Le differenze sono davvero poche. La parte degli indovinelli viene risolta banalmente, in un attimo e risulta essere soltanto un pretesto per visitare una ad una le opere di Gaudì. Lo stesso segreto è deludente quanto quello del codice, anche se in questo caso almeno gli autori hanno evitato di martellarcelo in testa ad ogni pagina. Il libro ha un paio di pregi che al tanto osannato codice mancano: innanzitutto è scritto molto meglio. Ma ci vuole davvero poco ad usare un linguaggio meno banale di Dan Brown. E poi c'è Barcellona, splendida città che percorriamo insieme ai protagonisti visitando uno alla volta le opere più famose e fantasiose di Antoni Gaudì. E sembra di vederle la Pedrera, Palau Guell, Parc Guell, Casa Vicens, casa Battlo, Casa Calvet e naturalmente l'imponente Sagrada Familia. E il fascino di questo libro è tutto qui, nelle meravigliose opere del geniale architetto.

Conclusione: solo per gli amanti di Gaudì, gli altri si annoieranno a morte.

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