martedì 10 giugno 2008

Il solito gioco degli equivoci


Libro: Secrets of a proper lady

Autore: Victoria Alexander

Edizione: Avon Istorical Romance 2007

Lingua: inglese

Letto in un mese tra un'interruzione e l'altra

Trama: Lady Cordelia Bannister non intende sposare un uomo scelto da suo padre, senza nemmeno sapere com'è. Quindi si finge la sua dama di compagnia e cerca di incontrare il suo segretario per ottenere da lui delle informazioni e ben presto si trova molto attratta dall'uomo. Che però non è chi crede lei.

Commento: La Alexander è tra le più brillanti e piacevoli autrici di romance in cui mi sia imbattuta. Alcuni dei suoi romanzi sono dei gioiellini del genere ma non è facile mantenersi brillanti ed originali. Avendo divorato tutti i suoi precedenti libri, ho atteso questo con impazienza ma poco dopo averlo cominciato mi sono resa conto che non mi prendeva. L'ho ricominciato un paio di volte per poi finire a leggerlo a spizzichi, senza convinzione. Il gioco degli equivoci, per cui nessuno è chi dice di essere, è già stato ampiamente sfruttato e qui non regala nulla di nuovo. Due protagonisti classici, dalla personalità forte e poco desiderio di seguire i desideri dei loro genitori. Tanti comprimari, decisamente troppi, ma a parte l'amico del protagonista, tutti di scarso spessore. La lettura scorre piacevolmente come al solito, o lo farebbe se la noia di una trama troppo scontata non rendesse impossibile proseguire. C'è solo da sperare nel prossimo libro.

Conclusione: per i soli amanti degli scambi di identità.

sabato 7 giugno 2008

Cappello di feltro, frusta di cuoio e tanta avventura


Libro: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Autore: James Rollins

Edizione: Editrice Nord, 2008

Letto in un giorno

Trama: Siamo nel 1957. Indiana Jones e il suo amico Mac, vengono portati, prigionieri nel bagagliaio di un'auto, all'Area 51, dove devono aiutare i russi a cercare una particolare cassa. Dopo averla trovata, ed aver scoperto il tradimento dell'amico, Indy torna al Marshall College dove lo aspetta una brutta sorpresa. Lasciato il College si imbatte in Mutt Willliams che gli chiede aiuto per salvare sua madre. Da qui parte l'avventura vera e propria e se volete saperne di più, andate al cinema oppure leggete il libro!

Commento: Indiana Jones è uno dei personaggi più riusciti del panorama cinematografico di sempre, Harrison Ford è uno dei miei attori preferiti dai tempi di Han Solo, James Rollins è uno dei pochi scrittori di questo genere che sappia davvero scrivere. Quindi non potevo esimermi dal leggere la versione romanzata dell'ultima avventura di Indy. E il libro non delude, perché è scritto molto bene e perché cerca di colmare alcune lacune della sceneggiatura, rendendo più fluido il seguirsi degli eventi. Dove il film taglia, passando ad un'altra ambientazione, il libro di Rollins spiega come i nostri eroi sono riusciti ad arrivare da una scena all'altra, anche se alcune cose restano oscure anche in questa versione. I personaggi sono ben tratteggiati anche se la narrazione riduce i dialoghi all'indispensabile e perde quella pungente ironia che è una delle caratteristiche principali della saga. Indy è invecchiato e la fatica di districarsi dalle situazioni pericolose è maggiore, ma la sua energia e la sua ironia sono contagiose. Il giovane Mutt è impetuoso, un po' selvaggio, innamorato della propria moto e dei propri capelli. Un ragazzo sveglio, dapprima sconcertato dai modi del professor Jones, in seguito pronto a lanciarsi all'avventura quanto e forse più di lui. Irina Spalko, la glaciale russa contro cui si scontrano i nostri eroi (nel film interpretata da una Cate Blanckett che con quel caschetto nero ricorda la Pivetti) non ha molto spessore e Marion, vecchia fiamma di Indy, non ne ha alcuno. Ma stiamo parlando di una saga di pura fantasia, dove è ammesso farsi sparare via da una bomba atomica dentro un frigorifero ed uscirne illesi o anche cadere da tre immense cascate senza nessun'altra conseguenza di essere bagnati. Intrattenimento puro, sia che vediate il film, sia che ne leggiate le imprese.

Conclusione: per chi ama Indiana Jones, ma anche per gli amanti di un buon libro d'avventura scritto bene che vi intrattenga piacevolmente per qualche ora.

sabato 10 maggio 2008

Storie d'amore e di indagine


Libro: Someone to watch over me

Autore: Judith McNaught

Edizione: Pocket Books, 2003

Lingua: inglese

Letto in una settimana

Trama: Leigh Kendall è una stella di Broadway ed è felicemente sposata con Logan Manning, erede di un'importante famiglia di New York. Quando Leigh cerca di raggiungere il marito nel rifugio di montagna che lui ha appena scovato si trova nel mezzo di una tempesta di neve ed ha un brutto incidente. Quando si sveglia all'ospedale, seriamente ferita, viene informata dalla polizia della misteriosa scomparsa del marito e ben presto diventa la principale indiziata. Più cose scopre del marito e più si rende conto di non averlo conosciuto come credeva, inoltre non sa più chi le sia realmente amico.

Commento: Avevo già letto dei libri di questa autrice ma non mi erano piaciuti molto. In questo la parte gialla è molto ben sviluppata e avvincente, anche se alla fine la scelta del colpevole risulta piuttosto banale. La parte rosa riguardante la protagonista è invece debole e poco credibile. Il suo innamoramento per Michael Valente, che al primo incontro non vorrebbe nemmeno avvicinare, avviene per il semplice fatto che una quindicina di anni prima lui l'aveva salvata da un'aggressione. Storia romanticissima ma priva di qualsiasi base. Molto più interessante la storia che si sviluppa piano piano tra Samantha Littleton e il suo capo Mack McCord, che guida le indagini sulla morte di Manning. Questa parte mi è piaciuta molto, delicata e coerente. Vale la pena di leggere il libro solo per questo.

Conclusione: un giallo rosa discreto, con una buona trama anche se a tratti poco credibile.

martedì 22 aprile 2008

L'amico immaginario



Libro: Sundays at Tiffany's

Autori: James Patterson & Gabrielle Charbonnet

Edizione: Century, 2008

Lingua: inglese

Letto in 4 ore

Trama: Jane Margaux a sette anni è dolce e divertente e disperatamente in cerca dell'amore di una madre troppo impegnata e un padre interessato solo alla vita con la sua nuova bellissima ragazza. Il solo amico di Jane è il simpatico e bel Michael, di circa trentanni. Nessun altro può vederlo o crede che esista oltre la mente creativa di Jane. Ma quando Jane compie nove anni, Michael deve lasciarla. Più di vent'anni dopo Jane vive ancora all'ombra della madre e un giorno scorge un viso che non ha mai dimenticato, nonostante non avrebbe mai dovuto ricordarlo. Questa volta Michael non è un frammento della sua immaginazione, ma potrà il suo migliore amico diventare l'amore della sua vita?

Commento: questo è il quarto libro di Patterson che leggo, e anche quello che ho preferito. Una volta tanto la storia riesce ad essere commovente senza esagerazioni. La scrittura è semplice e l'atmosfera è quella di una favola, molto scorrevole e piacevole. L'idea dell'amico immaginario “di professione” è carina, anche se pesca a piene mani dagli angeli di Wim Wenders. Michael è, come il protagonista di ogni favola, perfetto anche nei suoi “difetti” che poi si riducono ad uno: la sua natura speciale e il fatto che nemmeno lui sa esattamente cosa è, perchè è in grado di fare determinate cose. Jane da parte sua è brillante ma viene ancora ferita dalle persone che ama come quando era bambina fino a quando grazie alla presenza di Michael non si ribella. La storia trai due è molto lieve e romantica. Più tempo passano insieme più lui cambia, sempre senza capirne il motivo. Inesorabilmente si innamorano e, convinto di fare bene, la lascia di nuovo. Per scoprire soltanto dopo qual'è il suo incarico che diversamente dal solito non è un bambino solo. Dopo qualche lacrima arriva l'happy end, una rarità nei romance scritti dagli uomini, ma non dimentichiamo che questo è scritto a quattro mani con un'autrice di libri per ragazzi.

Conclusione: per tutti gli amanti delle favole romantiche.

domenica 16 marzo 2008

Il sogno infranto



Libro: Uomini e topi

Titolo originale: Of Mice And Men, 1937

Autore: John Steinbeck

Edizione: Tascabili Bompiani, 2005

Traduzione di Cesare Pavese

Letto assaporandolo lentamente in un paio d'ore

Trama: Siamo negli anni della grande depressione e questa è la storia tragica di due braccianti che trovano lavoro in un ranch della California, il grande Lennie, gigante buono e irresponsabile, e il saggio George, guida e sostegno dell'amico.

Commento: da poco avevo letto l'edizione originale, subito dopo aver visto il film con John Malkovich e Gary Sinise, ma una cara amica mi ha regalato la versione italiana, con in copertina l'immagine tratta dalla locandina del film. E quando ho visto che la traduzione era di Cesare Pavese ho pensato che potevo/dovevo rileggerlo, tanto più che si tratta di un libricino piccolissimo, poco più di cento pagine. La traduzione di Pavese è molto bella, il suo unico difetto è la perdita delle sonorità dello splendido dialogo originale, ma essendo termini gergali era impossibile per chiunque rendergli completamente giustizia. La storia è intensa e drammatica. George e Lennie sono legati dal sottile filo di un'amicizia nata molto tempo prima nel paese natale di entrambi. Lennie è un bambinone grande e grosso ma incapace di badare a se stesso. George si lamenta, si arrabbia, ma fa sempre del suo meglio per tenere fuori dai guai l'amico. Perchè, come lui stesso gli racconta sempre, loro sono diversi dagli altri braccianti che vagano per il paese lavorando qua e la. Ognuno di loro ha l'altro e hanno un sogno. Quello di riuscire un giorno a comprare un piccolo pezzo di terra, con una casetta, una mucca, i polli, e soprattutto i conigli che Lennie sogna di accudire. Nel nuovo ranch in cui arrivano c'è aria di guai. Il figlio del padrone, un attaccabrighe sempre pronto a prendere tutti a pugni, e la giovane moglie, provocante e annoiata. George e Lennie passano dall'illusione di poter realizzare davvero il sogno grazie al vecchio Candy alla disperazione quando le cose precipitano e Lennie si caccia in un guaio troppo grosso per riuscire ad uscirne indenne. E George si trova costretto a salvarlo dalle conseguenze nell'unico tragico modo possibile. Lennie è quello che muore ma è George a perdere tutto. D'ora in poi non avrà più sogni, illusioni, non avrà più un amico che lo farà sentire diverso dagli altri. Diventerà come loro, sperpererà tutta la paga ogni mese e continuerà a vagare per le campagne da un ranch all'altro, senza mai avere nulla di suo. Che altro dire di questo libro se non quello che la stessa storia racconta? La vicenda è ricca di riferimenti allo sfruttamento, all'ingiustizia e alle lotte sociali, tutte cose approfondite negli altri libri di Steinbeck. Ma qui è il sogno infranto di George e Lennie a colpire ed emozionare.

Conclusione: un gioiello da non perdere.

mercoledì 12 marzo 2008

A spasso per Barcellona con Gaudì


Libro: La chiave Gaudì (2007)

Autori: Estaban Martin & Andreu Carranza

Titolo originale: La clave Gaudì

Edizione: Sperling & Kupfer

Letto in poche ore

Trama: Barcellona. Il nonno di Marìa ha l'halzaimer e ha solo dei vaghi ricordi ma sa che deve rivelare il segreto alla nipote prima che sia troppo tardi. Ed è un segreto che ha dell'incredibile: Juan Givell da bambino ha vissuto con il grande architetto Antoni Gaudì, ha assistito alla sua morte e ha nascosto qualcosa di molto importante e lei, Marìa è l'eletta che dovrà scoprire cos'è e qual'è lo scopo di questo misterioso oggetto seguendo gli indizi che il nonno, prima di perdere la memoria ha preparato per lei. Ad aiutarla c'è Miguel, un matematico e valente spadaccino e i Moria, una confraternita più antica dei templari. Ma gli uomoni mensola sono in agguato e bisogna fare presto...

Commento: Nonno e nipote, monaci guerrieri, indovinelli sparsi nelle opere di un artista famoso e via elencando. Ricorda qualcosa? Sostanzialmente la versione catalana del codice Da Vinci. La prima cosa che mi ha colpita, oltre al fatto ovvio dell'aver copiato a piene mani dal libro di Brown è un'autocitazione. Quasi all'inizio, quanto la protagonista sale su un autobus inseguita da due loschi figuri vi trova un uomo che sta leggendo un libro: La chiave Gaudì. Una scopiazzatura, dicevo, ben riuscita anche se avendo letto l'originale (mio malgrado) non ci sono sorprese. Si sa già chi sarà ucciso, chi tradirà la fiducia, eccetera. Le differenze sono davvero poche. La parte degli indovinelli viene risolta banalmente, in un attimo e risulta essere soltanto un pretesto per visitare una ad una le opere di Gaudì. Lo stesso segreto è deludente quanto quello del codice, anche se in questo caso almeno gli autori hanno evitato di martellarcelo in testa ad ogni pagina. Il libro ha un paio di pregi che al tanto osannato codice mancano: innanzitutto è scritto molto meglio. Ma ci vuole davvero poco ad usare un linguaggio meno banale di Dan Brown. E poi c'è Barcellona, splendida città che percorriamo insieme ai protagonisti visitando uno alla volta le opere più famose e fantasiose di Antoni Gaudì. E sembra di vederle la Pedrera, Palau Guell, Parc Guell, Casa Vicens, casa Battlo, Casa Calvet e naturalmente l'imponente Sagrada Familia. E il fascino di questo libro è tutto qui, nelle meravigliose opere del geniale architetto.

Conclusione: solo per gli amanti di Gaudì, gli altri si annoieranno a morte.

mercoledì 5 marzo 2008

Il colore delle bugie



Libro: White Lies

Autore: Jayne Ann Krentz

Edizione: Jove Books, 2008

Lingua: inglese

Letto in 2 giorni

Trama: Claire Lambert, una sensitiva di livello dieci, si è rassegnata al fatto che potrebbe non trovare mai un compagno. Il suo talento di riconoscere le bugie, anche quelle benevole, glielo rende molto difficile perchè tutti mentono più o meno. Incluso il nuovo consulente d'affari di suo padre, Jake Salter. La sua conversazione è sempre in bilico tra verità e imbroglio. Ma è con il suo aiuto che Claire comincia a scoprire la ragnatela di cospirazione e omicidi che coinvolge la potente famiglia dell'Arizona di cui è entrata a far parte. In mezzo ad un ciclone di segreti, bugie e mezze verità, Claire e Jake dovranno sfruttare tutti i loro poteri per investigare, mentre qualcosa di più di una semplice attrazione si innesca tra loro.

Commento: l'autrice, che le amanti del rosa conoscono con lo pseudonimo di Amanda Quick con il quale firma romance di ambientazione storica, ha una scrittura molto scorrevole e uno stile veloce e brillante. I capitoli sono di lunghezza variabile, alcuni molto corti e il lettore è portato continuamente ad andare avanti, uno ancora, soltanto il prossimo e così via. Il giallo è ben costruito e la storia d'amore non eccede dal suo spazio (e dopo aver letto da poco l'ultimo tradotto di Suzanne Brockmann è fondamentale). Inizialmente ero un po' turbata dal fatto che si parlasse di sensitivi e non come casi isolati ma addirittura come dinastie catalogate e misurate. Di solito il paranormale mi piace in contesti diversi dal romanzo giallo. E stavo cominciando a chiedermi se non farei meglio a leggere meglio le trame prima di comprare. Ma così facendo mi perderei il gusto della scoperta, perchè se si compra sempre solo quello che si è sicuri di conoscere non si saprà mai cos'altro potrebbe piacerci. E questo libro mi è piaciuto, perchè scorre bene, perchè è ricco di ironia, perchè i personaggi sono ben tratteggiati anche se piuttosto insoliti. I protagonisti, nemmeno a dirlo, sensitivi al livello massimo in campi completamente diversi, sono piacevoli, non troppo belli ma dannatamente sicuri di se. Perfetti per far immedesimare in loro i lettori. E poi il potere di Claire è affascinante. Il poter riconoscere le bugie, quanti di noi vorremmo poter essere come lei un “lie detector”? Speriamo solo che traducano (e non taglino) questo libro per le lettrici che non possono godere delle versioni originali.

Conclusione: per gli amanti dei gialli al femminile ben costruiti, del paranormale e dei personaggi sempre sicuri di se.

domenica 2 marzo 2008

C'erano una volta i vampiri



Libri: “After Midnight” (2005) e “The Vampire Who Loved Me” (2006)

Autore: Teresa Medeiros

Edizione: Avon Istorical/Paranormal Romance

Lingua: inglese

Letti in 3 giorni

Trame

“After Midnight”: Caroline, la maggiore delle sorelle Cabot, è preoccupata per la sorella Vivienne che sembra trascorrere molto tempo con Adrian Kane, l'enigmatico Visconte Trevelyan creduto da tutti un vampiro. Il gentiluomo abita in un oscuro castello e non si fa mai vedere alla luce del giorno eppure Caroline è inesorabilmente attratta da lui sin dal primo incontro. Decide così di scoprire il suo segreto. E' un uomo oppure un mostro? Un eroe oppure un cattivo? E il cuore di Caroline la porterà al disastro o all'amore?

“The Vampire Who Loved Me”: Portia Cabot a diciassette anni ha salvato la vita a Julian Kane che l'ha marchiata per sempre, prima di andarsene in cerca della propria anima. Adesso Julian è tornato e i suoi baci proibiti possono ancora farle desiderare il suo tocco. Ma il Julian che è tornato non è il vampiro che Portia ricorda e diversi omicidi accaduti recentemente la portano a temere che l'uomo che ha sempre adorato potrebbe essere diventato un mostro. Julian sa di dover allontanare da se Portia ma la sua passione per lei diventa sempre più irresistibile. Per anni ha combattuto la tentazione di arrendersi ai suoi oscuri doni senza mai rendersi conto che l'amore di Portia potrebbe donargli il più pericoloso di tutti: una ragione per vivere.

Commento: questi due libri sono usciti anche in italiano, il secondo proprio in questi giorni. Ma leggere Teresa Medeiros sacrificata ai tagli della collana di romanzi rosa da edicola della Mondadori è un modo per rovinarsi la lettura. Perchè i libri di questa autrice hanno tutti qualcosa di molto particolare che li distingue dagli altri: un'atmosfera fiabesca che li rende unici e coinvolgenti.
Questi due libri sono dedicati agli amori delle sorelle Cabot, ma forse si dovrebbe dire ai fratelli Kane poiché i conflitti interiori dei protagonisti maschili sono molto più interessanti di quelli, tutto sommato banali, delle ragazze. Ma anche questa è una caratteristica dell'autrice: regalarci eroi indimenticabili, non solo per il loro innegabile fascino ma anche per la profondità dei loro caratteri e per i tormenti che hanno vissuto. Non si può non innamorarsi di Adrian che protegge in ogni modo possibile il fratello minore, o di Julian che si aggrappa alla bottiglia e al gioco d'azzardo per non pensare alla sua maledizione e alla giovane dagli occhi luminosi che già una volta lo ha salvato e che lui ama disperatamente. Entrambi i libri sono molto belli ma l'atmosfera cambia notevolmente da uno all'altro. Il primo è ricco di mistero ma è brillante e leggero a parte nelle ultime scene che fanno da preludio a quella che sarà la seconda storia, più cupa e violenta. Ma nulla di veramente spaventoso, anche se i cattivi in questo caso sono davvero ben tratteggiati e un po' di paura potrebbero anche farla.

Conclusione: per chi ama le favole a lieto fine, gli eroi tormentati, e le storie di vampiri.

mercoledì 20 febbraio 2008

Amore e ciambelle



Libro: Bet Me

Autore: Jennifer Crusie

Edizione: St. Martin Paperbacks - 2004

Lingua: inglese

Letto in 1 giorno

Trama: Minerva Dobbs sa che il “vissero felici e contenti” è solo una favola, soprattutto con un nuomo che le ha chiesto di uscire a cena per vincere una scommessa. Anche se è splendido e di successo come Calvin Morrisey. Cal sa che impegnarsi è impossibile soprattutto con una donna come Min, anche se indossa scarpe fantastiche. Alla fine della serata si dicono quindi addio ma il destino ha per loro altri piani e Min e Cal sono destinati a continuare ad incontrarsi e ad aver a che fare con un ex geloso, delle ciambelle, una psicologa determinata, la teoria del caos, un gatto spaventosamente intelligente, pollo al marsala e la scommessa più grossa di tutte: il vero amore.

Commento: questo libro è stato una sorpresa. Un'amica che lo adora mi ha chiesto di leggerlo ed io, che non so proprio dire di no quando si tratta di libri, ho acconsentito. All'inizio ero un po' frastornata, anche perchè nessuno mi aveva avvertita che si trattasse di un chick-lit. Per i primi quattro capitoli ho continuato a chiedermi: ma è proprio necessario che ogni due righe succeda qualcosa di comico? Questo non è un romanzo rosa, è una parodia! Insomma l'ho odiato. Ma avevo promesso quindi mi sono fatta coraggio e sono andata avanti e piano piano mi sono abituata allo stile del libro, i personaggi hanno cominciato a diventarmi simpatici e mi sono divertita, anche se non al punto di mettermi a ridere di punto in bianco.
Tutti i personaggi sono innegabilmente fuori come terrazzini, e c'è un netto contrasto tra i buoni, i nostri eroi e i loro amici e il loro gelido e assurdo parentado.
Di sicuro non è difficile immedesimarsi in Minerva/Min/Minnie, anche se permette alla madre di imporle una dieta assurda, alla sorella di farle indossare un abito che nemmeno riesco ad immaginarle addosso e compra scarpe che attirano l'attenzione del protagonista ma sono una peggio dell'altra. Vada per nastri e fiori ma pesci e ciliegie?
Cal è il solito protagonista del genere, affascinante ma allergico ai rapporti seri, i loro amici hanno tutti qualche rotella fuori posto, i loro parenti non ne hanno nemmeno una al posto giusto. Persino il nipote di otto anni di Cal, disposto a star male pur di ingurgitare ciambelle e gelato. Una cosa che mi ha conquistata? Dolci, glassate, soffici ciambelle!!!
Non so cosa darei per una scatola di quelle leccornie. Dovrei anche averla la ricetta dei donuts...

Conclusione: una lettura più che piacevole e distensiva.

martedì 19 febbraio 2008

Indagini sotto la pioggia



Libro: CSI NY - Deluge

Autore: Stuart M. Kaminsky

Edizione: Pocket Star - 2007

Lingua: inglese

Letto in 7 giorni

Trama: Da giorni New York è sotto una pioggia forte e persistente che causa blackout e allagamenti delle linee della metropolitana. Ma il crimine non si ferma e la scientifica si trova con tre casi da risolvere. Mac Taylor e Don Flack sono sulle tracce di un seria killer che incide delle lettere sul corpo delle proprie vittime. Lindsey Monroe e Danny Messer investigano sulla morte di un insegnante in una esclusiva scuola privata di Manhattan. Stella Bonasere e Sheldon Hawkes devono occuparsi del sospetto crollo di un edificio, quando il terreno cede sotto ai piedi di Hawkes che si trova in un profondo buco in compagnia di un misterioso personaggio.

Commento: Essendo fan di CSI New York avevo già letto i due libri precedenti dedicati ai personaggi della serie (Morte in inverno e Sangue sul sole, editi in Italia dalla Sperling & Kupfer) e non ho resistito alla tentazione di leggere anche questo. Ma tre indagini in contemporanea farebbero girare la testa anche in tv dove almeno ad ogni personaggio si potrebbe associare una faccia. Certi capitoli, a partire dal primo introduttivo, sembrano un test sulla memoria. Io ne ho poca e ci ho messo un po' ad associare nomi e situazioni. Una volta ingranato la storia, spezzettata a causa delle tre indagini contemporanee, scorre liscia come l'acqua per le strade portando il lettore lentamente verso la soluzione dei casi.

Pignolerie: Il giallo di per se non è niente male, la nota stonata è data dalle piccole discrepanze tra i personaggi in tv e nel libro. Innanzitutto la collocazione della storia. Flack prova dei dolori in conseguenza della brutta ferita riportata nell'ultima puntata della seconda serie. Ma è comunque tornato al lavoro e poiché rientra nella prima puntata della terza dovremmo essere subito dopo. Però Mac Taylor è solo. Non viene menzionata in alcun modo la patologa inglese Peyton Driscoll con cui sappiamo che ha una relazione da prima che la serie inizi. Inoltre in tutti e tre i libri di Kaminsky viene nominata Jane Parsons, personaggio del tutto marginale che nella serie appare 10 volte su 86 puntate, che invece qui viene presentata come amica e in Sangue sul sole, addirittura come confidente di Mac. Perchè, quando c'è nella serie una coprotagonista carismatica come Stella con un evidente forte rapporto di amicizia con lui? Evidentemente Kaminsky preferisce la dolce signora bionda alla forte personalità di quella splendida coltre di riccioli che incorniciano un perfetto profilo greco. Mah!

Conclusione: per gli amanti della serie tv e dei gialli classici ben strutturati.


Ben due commenti in un giorno! Ma non fateci l'abitudine. Il prossimo libro devo ancora finire di leggerlo prima di potervelo raccontare!

Zucchero e ghiaccio



Libro: Twilight

Autore: Stephenie Meyer (2005)

Edizione: Fazi Tascabili - ottobre 2007

Letto in 3 giorni

Trama: Isabella Swann, una ragazzina abbastanza arrogante da decidere di andare a vivere con il padre per lasciare libera la madre di viaggiare con il secondo marito, inizia la sua nuova vita nella piovosa Forks. Il padre, l'ispettore di polizia del posto, è talmente contento che le regala un vecchio pick up rosso mentre lei continua a pensare a quanto odia la cittadina, la pioggia, e tutto il resto. Per lo meno fino a quando non comincia a farsi degli amici, e ad interessarsi di un ragazzo in particolare: Edward Cullen. Che nasconde un segreto.

Commento: Una volta finita la lettura il tasso di zuccheri nel mio sangue deve aver raggiunto livelli estremi. Forse è un trucco dei vampiri? Un po' come la vecchina della casa di marzapane di Hansel e Gretel, loro ci fanno leggere storie ingenue e zuccherose per poi addentare il nostro collo e bearsi di un sangue dolce come il miele?
Non ho dato fuoco al libro. Perchè amo troppo i libri di per se e perchè so già a chi regalarlo.
Ma torniamo al libro. Me ne avevano parlato talmente tanto che ero impaziente di fare la conoscenza di Edward. Così quando in sala mensa la ragazza si guarda attorno e scorge un gruppo appartato di bei (?) ragazzi mi sono fatta attenta. Solo che sono uno nerboruto come un sollevatore di pesi nero e riccio, uno alto, magro e biondo miele e il terzo smilzo, rossiccio e spettinato. Ho scommesso con me stessa scegliendo quel che sembrava il meno peggio. Ma poche righe dopo:
“Chi è quello con i capelli rossicci?”
“Si chiama Edward”
Nooooo. Le mie amiche sono innamorate di un pallido ragazzetto con i capelli rossi!
Per tutto il tempo ho sperato che Bella (come la ragazzina ama farsi chiamare facendomi costantemente pensare a La bella e la bestia) smettesse di pensare ad Edward come bellissimo, perfetto e una lunga sfilza di aggettivi dello stesso genere. Invano. Sin dalla prima volta che lo vede è amore a prima vista. Tutti quei bellissimo ad un certo punto diventano nauseanti. Associati poi a pelle bianca e mani fredde mi hanno fatto immaginare Edward come una statua marmorea con un'unica macchia di colore rosso in testa!
Lui per altro è di quelli che si fanno sospirare. Il tira e molla, un giorno ti ignoro, l'altro ti salvo, per un mese ti ignoro di nuovo, poi mi invito alla tua spedizione a ... (non me lo ricordo ma tanto chi ama questo libro i dettagli li sa a memoria) così graziosamente (?) tipico dell'adolescenza ci accompagna per buona parte del racconto.
Ma quando lui prende una decisione le cose per un lettore medio che non sia in grado di metabolizzare tutta quella sciropposa ingenuità, peggiorano notevolmente. Perchè da un certo punto in avanti il libro è pieno di scene tenere e mielose tra la nostra intrepida fanciulla e il nostro vampirotto. E l'autrice ci ricorda perennemente non solo che Edward è bello (sich) ma insiste a ricordarci che il suo tocco è gelido, il suo respiro freddo, le labbra sono ghiacciate e così via. Ogni volta che lui la tocca con quelle labbra o quelle mani gelide a me vengono i brividi lungo la schiena e l'impulso di nascondermi sotto al piumone con la borsa dell'acqua calda, non prima di aver messo il riscaldamento di casa al massimo. Ma come diavolo si fa ad innamorarsi di un ghiacciolo, dico io?!
Altro punto importante: era proprio necessario che tutti i ragazzi della scuola si facessero venire una cotta per la protagonista? Ben tre richieste di essere invitati al ballo in una mattina. Miss mondo non ha charme in confronto! Meno male che qualche difettuccio lo ha anche lei. La sua totale inettitudine in palestra è uno dei pochi tratti simpatici della ragazza.
Ma non ci sono solo i vampiri a Forks! Ci sono anche i lupi nella riserva vicino alla spiaggia! E se i vampiri sono freddi e bianchi i lupi per distinguersi sono bellissimi (e ti pareva!) e con la pelle vellutata e color ruggine.
Le vie di mezzo sono bandite, se cercate qualcosa che non sia bianco o nero, buono o cattivo, siete pregati di leggere un altro libro.
L'ultima parte, che avrebbe potuto rivelarsi interessante se sviluppata meglio, manca della necessaria tensione e i vampiri, anche quelli che dovrebbero essere cattivi, non fanno paura a nessuno.

Conclusione: lettura leggerissima e distensiva. Per amanti di un doppio strato di zucchero attorno ad un ghiacciolo.